
Le metodiche più adatte per la diagnosi dell’infezione da SARS-CoV-2 sono la real-time PCR e la rilevazione di proteine virali mediante test ELISA da tamponi provenienti dal tratto respiratorio superiore o inferiore. La rilevazione degli antigeni virali è meno sensibile del metodo molecolare. La ricerca degli anticorpi consente invece di confermare l’infezione, anche pregressa, da SARS-CoV-2 in pazienti con sintomo tipici e in casi sospetti.
Il test ELISA Anti SARS-CoV-2 Antigenico utilizza pozzetti coattati con anticorpi monoclonali anti SARS-CoV-2 per determinazione delle proteine del nucleocapside di SARS-CoV-2 in tamponi nasofaringei ed è un test marcato CE-IVD ordinabile con il codice: EQ 2606-9601.
I campioni di partenza validati sono quelli con liquido di trasporto come VTM e UTM o tamponi secchi. Presenta una elevata correlazione con i risultati dei test in real-time PCR: 100% di concordanza positiva e 93.6% di concordanza negativa, ed è quindi più sensibile dei test POC.
Il test prevede una prima fase di inattivazione del virus che deve essere eseguita manualmente ma che porta via solo 5 minuti. Inoltre il tampone addizionato al buffer di inattivazione può essere conservato a +2°C – +4°C per 3 giorni (o a -20°C per tempi più lunghi) ed essere utilizzato per l’eventuale conferma in real-time PCR.
In questo modo screening e conferma della diagnosi possono essere eseguiti sullo stesso campione di partenza. Le altre fasi del test possono invece essere automatizzate.

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