
Le reazioni avverse al cibo sono condizioni che determinano una sofferenza dell’organismo o di suoi distretti a seguito dell’ingestione di un determinato cibo; vengono distinte in tossiche e non tossiche.
- Reazioni tossiche o intossicazioni alimentari dipendono dalla dose di una determinata sostanza nociva ingerita e possono essere dovute a sostanze chimiche aggiunte ai cibi (additivi, insetticidi, fertilizzanti, antibiotici, metalli), a sostanze naturali presenti negli alimenti (micotossine, veleni naturali contenuti in piante, animali, funghi ecc.), a processi industriali o di non idonea lavorazione del cibo, come nel caso di botulino o di stafilococco aureo.
- Reazioni non-tossiche non dipendono dalla dose assunta ma da una suscettibilità individuale ad uno o più alimenti. Queste reazioni si dividono ulteriormente in allergie ed intolleranze.
Le allergie alimentari sono reazioni del sistema immunitario, di solito immediate e localizzate, dirette contro sostanze normalmente innocue come il cibo o i componenti alimentari. Queste reazioni innescano la produzione di immunoglobuline, soprattutto di classe IgE, determinando il rilascio di mediatori chimici che provocano una serie di reazioni quali orticaria, dermatite atopica, nausea, prurito, gonfiore alle labbra, rinite, difficoltà respiratorie, fino a reazioni sistemiche gravi che conducono allo shock anafilattico.
Le intolleranze alimentari sono reazioni avverse al cibo che provocano alcuni sintomi simili all’allergia ma che sono generate da meccanismi differenti; si distinguono in intolleranze
IgG-mediate e non IgG-mediate.
Sono generalmente classificate in tre principali gruppi:
- Intolleranze enzimatiche, determinate dall’incapacità, per difetti congeniti, di metabolizzare alcune sostanze presenti nell’organismo. A questo tipo di intolleranze appartengono quella al lattosio, al glutine (celiachia), alla fenilalanina (fenilchetonuria);
- Intolleranze farmacologiche, caratterizzate da iperreattività nei confronti di sostanze presenti in determinati cibi;
- Intolleranze da additivi, provocate da sostanze utilizzate per migliorare la qualità del cibo, la sua appetibilità o per migliorarne la conservazione. I più comuni additivi sono: coloranti, conservanti, antiossidanti, esaltatori di sapidità, dolcificanti ed addensanti; possono provocare vari sintomi quali: asma, orticaria, cefalea, vasodilatazione, prurito, angioedema, eczemi, orticaria, rinosinusite, crisi respiratorie, sudorazione, crampi addominali, flatulenza, diarrea. È bene specificare che la maggioranza dei disturbi da additivi è guidata da meccanismi ancora non del tutto noti.
Sono rappresentate dalle intolleranze agli alimenti caratterizzate da un’alta concentrazione di anticorpi di classe IgG diretti contro i componenti presenti nel cibo.
La risposta immunitaria è favorita dall’aumento della permeabilità dell’intestino tenue, che permette ai componenti alimentari di penetrare, attraverso la parete intestinale, nelle vie ematiche.
Questa aumentata permeabilità (sindrome dell’intestino permeabile) può essere provocata da: iperacidità della flora intestinale associata alla dieta, assunzione di farmaci, infezioni, conservanti, alcool, nicotina, stress ed altri fattori.
Il sistema immunitario riconosce queste strutture antigeniche come corpi estranei inducendo la produzione, ad alte concentrazioni, di anticorpi specifici di classe IgG (sensibilizzazione).
Questa risposta immunitaria si manifesta tipicamente dopo un certo lasso di tempo (da diverse ore ad alcuni giorni dall’ingestione) e può portare al rilascio di mediatori chimici innescando una reazione infiammatoria che, in alcuni casi, può diventare cronica.
Le infiammazioni croniche possono manifestarsi in tutto il corpo, oltre che nel tratto gastro-intestinale. I sintomi più frequenti sono: diarrea, stipsi, gonfiore, nausea, mal di stomaco, colon irritabile, emicrania, asma, disturbi delle articolazioni, incapacità di concentrarsi, disturbi cutanei e problemi di peso (sovra o sottopeso).
Per ottenere un sollievo dai sintomi, viene solitamente consigliata una dieta di eliminazione per un breve periodo di tempo, eliminando o riducendo, dalla dieta del paziente, i cibi che provocano reazioni immunitarie con alte concentrazioni di anticorpi IgG.
L’adozione su larga scala di abitudini alimentari e stili di vita non compatibili con un buono stato di salute, insieme all’impossibilità di definire in modo chiaro ed univoco le intolleranze alimentari, hanno portato negli ultimi anni alla diffusione dell’idea che la maggior parte dei disturbi fisici, ed a volte anche psichici, possa essere dovuta ad una qualche forma di intolleranza alimentare.
A ciò è seguita una vera e propria esplosione nel numero di test diagnostici non scientificamente validati che promettono di individuare l’intolleranza risolvendo così ogni problema di salute.
Al momento, l’unico test diagnostico per le intolleranze alimentari con evidenze scientifiche è il test per il dosaggio degli anticorpi di classe IgG per il quale esistono dati in letteratura scientifica che ne stabiliscono, in casi specifici, l’efficacia. Questo test è utile solo se eseguito con tecniche opportune e controllate e se erogato esclusivamente a pazienti rigorosamente selezionati su base clinica.
Ogni risultato ottenuto con questo test, così come quelli ottenuti con i test convenzionali per la diagnosi di allergie alimentari, deve essere verificato e confermato mediante una dieta di eliminazione seguita da un test di provocazione (reintroduzione dell’alimento per conferma).
Negli ultimi tempi sono stati prodotti numerosi test per la determinazione delle IgG4 che promettono di diagnosticare le intolleranze alimentari in modo più specifico.
Le immunoglobuline di classe G (IgG), difatti, sono ulteriormente suddivise in 4 sottoclassi denominate IgG1, IgG2, IgG3 e IgG4. È necessario però chiarire che quest’ultima sottoclasse rappresenta meno del 6% degli anticorpi IgG totali e che differisce funzionalmente dalle altre sottoclassi per via della scarsa attività infiammatoria.
Dal momento che i test per le intolleranze alimentari hanno come obiettivo proprio quello di identificare alimenti che siano in grado di causare infiammazioni e di conseguenza innescare reazioni ad esse correlate, test specifici che ricercano unicamente anticorpi IgG4 limitano ampiamente la capacità di determinare quali alimenti siano realmente in grado di causare reazioni avverse nel paziente.
Quindi, la rilevazione analitica delle sole IgG4 non è considerata attendibile per la ricerca delle intolleranze alimentari e nel caso si sospetti di disturbi legati all’alimentazione, è consigliato un test diagnostico specifico ed affidabile che ricerchi le IgG totali.
EUROIMMUN dispone di un test multiparametrico con tecnica di Immunoblot, unico sul mercato, che permette il dosaggio contemporaneo delle IgG dirette contro 108 o 216 alimenti. A differenza dei comuni kit con tecnica Elisa, il test EUROIMMUN garantisce una maggiore specificità che riduce drasticamente la possibilità di cross-reazioni tra i diversi alimenti.
Profilo 216 Alimenti
Orzo | Ciliegia | Carruba | Lime |
Gliadina/glutine | Uva (bianca/nera) | Colza | Litchi |
Avena | Kiwi | Anatra | Mango |
Segale | Limone | Capra | Papaia |
Farro | Nettarina | Oca | Melograno |
Grano | Arancia | Struzzo | Lampone |
Grano saraceno | Ananas | Quaglia | Cinorrodo |
Semi di lino | Fragola | Coniglio | Melone cantalupo |
Mais | Anguria | Capriolo | Uva passa |
Miglio | Pera | Faraona | Semi d’anice |
Riso | Prugna | Cavallo | Foglia d’alloro |
Manzo | Pompelmo | Kefir | Camomilla |
Pollo | Pesca | Beta-lattoglobulina | Cappero |
Agnello | Dattero | Burro | Erba cipollina |
Maiale | Basilico | Camembert | Chiodo di garofano |
Tacchino | Pepe (nero/bianco) | Caseina | Coriandolo |
Latte di mucca | Cannella | Formaggio Emmental | Cumino |
Tuorlo d’uovo | Aglio | Fiocchi di latte | Aneto |
Albume | Semi di senape | Mozzarella | Zenzero |
Formaggio di capra | Noce moscata | Formaggio fuso | Maggiorana |
Latte di capra | Origano | Ricotta | Zafferano |
Latte di pecora | Prezzemolo | Germogli di bambù | Salvia |
Formaggio di pecora | Menta piperita | Cavoletti di Bruxelles | Peperoncino di cayenna |
Yogurt | Seme di papavero | Cavolfiore | Curry |
Melanzana | Rosmarino | Bietola | Dragoncello |
Barbabietola | Timo | Cavolo cinese | Luppolo |
Peperone dolce | Vaniglia | Finocchio | Menta |
Broccoli | Mandorla | Zucca | Noce del Brasile |
Carota | Anacardo | Topinambur | Noce macadamia |
Sedano | Fava di cacao | Cavolo | Pinoli |
Peperoncino | Nocciola | Ravanello | Castagna |
Cetriolo | Arachide | Verza | Noce di cola |
Rafano | Pistacchio | Patata dolce | Carpa |
Porro | Sesamo | Foglia di vite | Calamaro |
Oliva | Semi di girasole | Cavolo bianco | Anguilla |
Cipolla | Noce | Scalogno | Orata |
Patata | Cocco | Radice di liquirizia | Pesce asinello |
Cavolo rosso | Mix funghi 1 | Taccola | Luccio |
Pomodoro | Mix funghi 2 | Fava | Rombo |
Rapa | Gambero di fiume | Ceci | Aringa |
Zucchine | Salmone | Fagiolo mungo verde | Aragosta |
Carciofo | Tonno | Fagioli rossi | Sgombro |
Asparago | Vongola | Cicoria | Polpo |
Spinaci | Gamberetto | Lattuga iceberg | Ostrica |
Fagiolino | Acciuga | Rucola | Sardina |
Pisello | Pesce spada | Avocado | Pesce persico |
Semi di soia | Trota | Mora | Spigola |
Lenticchia | Sogliola | Mirtillo | Caviale |
Fagiolo bianco | Merluzzo | Mirtillo rosso | Granchio |
Lattuga | Lievito di birra | Ribes rosso | Agar-agar |
Songino | Lievito madre | Ribes nero | Aloe Vera |
Mela | Miele | Fico | Tè verde |
Albicocca | Caffè | Uva spina | Lievito in polvere |
Banana | Tè nero | Melone giallo | Olio di cartamo |
Profilo 108 alimenti
Orzo | Ciliegia |
Gliadina/glutine | Uva (bianca/nera) |
Avena | Kiwi |
Segale | Limone |
Farro | Nettarina |
Grano | Arancia |
Grano saraceno | Ananas |
Semi di lino | Fragola |
Mais | Anguria |
Miglio | Pera |
Riso | Prugna |
Manzo | Pompelmo |
Pollo | Pesca |
Agnello | Dattero |
Maiale | Basilico |
Tacchino | Pepe (nero/bianco) |
Latte di mucca | Cannella |
Tuorlo d’uovo | Aglio |
Albume | Semi di senape |
Formaggio di capra | Noce moscata |
Latte di capra | Origano |
Latte di pecora | Prezzemolo |
Formaggio di pecora | Menta piperita |
Yogurt | Seme di papavero |
Melanzana | Rosmarino |
Barbabietola | Timo |
Peperone dolce | Vaniglia |
Broccoli | Mandorla |
Carota | Anacardo |
Sedano | Fava di cacao |
Peperoncino | Nocciola |
Cetriolo | Arachide |
Rafano | Pistacchio |
Porro | Sesamo |
Oliva | Semi di girasole |
Cipolla | Noce |
Patata | Cocco |
Cavolo rosso | Mix funghi 1 |
Pomodoro | Mix funghi 2 |
Rapa | Gambero di fiume |
Zucchine | Salmone |
Carciofo | Tonno |
Asparago | Vongola |
Spinaci | Gamberetto |
Fagiolino | Acciuga |
Pisello | Pesce spada |
Semi di soia | Trota |
Lenticchia | Sogliola |
Fagiolo bianco | Merluzzo |
Lattuga | Lievito di birra |
Songino | Lievito madre |
Mela | Miele |
Albicocca | Caffè |
Banana | Tè nero |